Dopo Belli di papà e Cambio tutto, Guido Chiesa realizza una nuova commedia leggera: “Una notta da dottore“, i cui protagonisti sono un improbabile coppia interpretata rispettivamente Diego Abatantuono e Frank Matano. Nel cast anche Giorgia Spinelli, Alessandro Betti, Luciano Miele, Antonio Salines, Valentina D’Agostino e Leonardo Sbragia.
Pierfrancesco Mai (Diego Abatantuono), 65 anni, è un dottore che lavora come guardia medica notturna. Una notte ha un fortuito incidente con Mario (Frank Matano), un rider trentenne che consegna cibo a domicilio. Mario non si fa nulla, ma la sua bici è distrutta. A causa dell’impatto, Pierfrancesco vede, invece, riacutizzarsi la sua perenne sciatalgia e non può più guidare. I due rischiano di perdere il lavoro, ma al dottore viene un’idea che salva entrambi: Mario, “guidato” a distanza da Pierfrancesco tramite un auricolare, andrà a fare le visite al posto suo e con l’auto del medico faranno anche le consegne a domicilio. Dopo una serie di rocambolesche (dis)avventure i due impareranno a sostenersi a vicenda e la notte volgerà̀ al termine cambiando in meglio le loro vite.
Il film è il remake del film francese “Docteur?”, scritto da Jim Birman e Tristan Seguela, diretto da Tristan Seguela e prodotto da Bruno Nahon. Il film originale è uscito in italia il 10 settembre 2020 con il titolo “Chiamate un dottore!”.
“Una notte da dottore” è solo all’apparenza un film-commedia, perché sotto il pretesto comico dell’incontro tra due personaggi diametralmente opposti, nasconde un tema ben più delicato e universale: la paternità, e il suo inevitabile correlato, l’essere figli. Scopriamo così che il cinismo e il malessere esistenziale di Pierfrancesco (Diego Abatantuono) non sono solo il frutto dell’età e delle delusioni della vita, quanto della difficoltà di assumersi fino in fondo la responsabilità che l’essere genitori richiede e prevede. Contemporaneamente, per quanto in modo rocambolesco, Mario (Frank Matano) si ritrova investito di un ruolo che richiede responsabilità. Inizialmente senza volerlo, il medico gli regala quella fiducia in sé che ogni figlio dovrebbe ricevere dal padre. E con questa iniezione di autostima il giovane rider può avviarsi verso la vita adulta.
“Girare un film tutto di notte è stato emozionante. Ancor di più in una Roma resa deserta dalla pandemia, perfettamente aderente al viaggio verso il giorno dei due protagonisti – commenta Chiesa – Il film è stato scritto sempre pensando a Diego e Frank, tanto che non ho dovuto quasi dirigerli. Lasciandoli liberi di agire, loro sono riusciti a portare a compimento quello che avevamo immaginato in fase di sceneggiatura, fino a raggiungere una profondità che ha finito per trascendere le nostre intenzioni originali. Sono molto orgoglioso del cast.”
Qui il trailer.