Le donne sanno ridere di se stesse più degli uomini! Il fenomeno è esploso nel 2020, nei mesi duri della pandemia, proprio quelli in cui le donne si sono viste aumentare il carico di lavoro e i problemi, tra DAD, la triplicazione degli oneri di gestione della casa, cura degli anziani e smartworking e viaggia sulle famigerate chat delle mamme (oggi uno dei più importanti veicoli di comunicazione) ma anche sulle bacheche e le timeline dei social network. Vita quotidiana, problemi di cuore, questioni di genere e il ciclo!!! Sono nati siti, blog, forum e migliaia di profili social che rilanciano meme, post, videoclip e infografiche, come è emerso dal report di febbraio 2021 “Un mese di risate” dell’Osservatorio sulla Comicità del Premio Massimo Troisi della Città di San Giorgio a Cremano che non può più essere trascurato. Un fenomeno che ha sancito lo sdoganamento definitivo dell’ autoironia e comicità al femminile
Le regole della risata sono universali, ma per il ruolo del comico, soprattutto se donna, la situazione è un po’ più complicata. Il numero di uomini con cui le colleghe devono saper reggere il confronto è infatti sempre maggiore. In più, in linea generale, per una donna risulta più difficile far ridere rispetto a un uomo.
In principio più Franca Valeri, poi vennero Lella Fabrizi, Bice Valori, Monica Vitti, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, in cui Sandra aveva un ruolo fondamentale, poi Anna Marchesini, indimenticata protagonista del trio “Lopez, Solenghi, Marchesini”. Nel tempo diverse donne sono riuscite, con la loro arte, a superare tabù, pregiudizi e luoghi comuni come Mariangela Melato e poi Sabina Guzzanti, Luciana Littizzetto, Virginia Raffaele, Paola Cortellesi e Geppi Cucciari. A loro dobbiamo molto perché hanno contribuito a far emergere, nel tempo, le regole della cosiddetta “comicità al femminile“. Un fenomeno dalla crescita più lenta ma incisiva perché è un’ironia sottile e intelligente, fatta da donne che superano i cliché con i quali la società ha sempre etichettato la figura femminile.
Con i social, negli ultimi anni, il fenomeno è esploso grazie anche a tanti piccoli gruppi di “attiviste” che con la complicità di Facebook, Instagram & Co. stanno ridefinendo le regole della comicità. Da questo movimento ma anche dalla voglia di affermare un modo di ridere, sorridere e far pensare diverso dal passato sono nati progetti come Freeda, in cui l’autoironia femminile ha trovato terreno più che fertile.
Freeda è una start up milanese nata nel 2016 composta da un team prevalentemente al femminile, un progetto editoriale nato e cresciuto esclusivamente sui social per essere un punto di riferimento e una voce comune per donne tra i 18 e i 34 anni, pronte a lottare per la propria libertà. I tre valori attorno al quale ruota tutto il loro piano editoriale sono: la realizzazione femminile, lo stile personale e libero, e la collaborazione tra donne.
La scelta di portare avanti un percorso esclusivamente online coincide con il target di riferimento, giovane e perennemente in rete ed è stata vincente dal momento che il successo ottenuto è stato strepitoso; è stato considerato il fenomeno mediatico del 2017, capace di conquistare migliaia di followers in pochissimi mesi (su Instagram oggi ne conta quasi due milioni).
Freeda è diventato un potente mezzo di comunicazione e sensibilizzazione che utilizza diversi strumenti, tra cui l’ironia, per veicolare messaggi legati al body positivity, l’uguaglianza di genere e molto altro.
Pare, fortunatamente, sia diventato il precursore di tante altre pagine dedicate agli stessi argomenti.
Un esempio è Siamo Ragazze (su Instagram ha appena 1,2 milioni di followers) che racconta in chiave ironica tutte le piccole abitudini, i desideri, le paure che tutte le donne condividono.
Un altro è Accountciclo (su Instagram 567mila followers) che, con ironia e leggerezza, riesce a sdoganare un argomento di cui è ancora difficile parlare apertamente: il ciclo mestruale.
Comicità, donne e messaggi positivi sono un mix vincente, un risultato interessante emerso dal Report con tutte le carte in regola per crescere ancor di più.
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