‘Lucianina’, come la chiama Fazio, è la comica più apprezzata sul web e i social i suoi contenuti sono tra i più virali.
“Non puoi più dire che la Gazza di Rossini è ladra, perché bisogna aspettare il terzo grado di giudizio, sennò si incazza”. Comincia così l’ultimo tormentone di Luciana Littizzetto sulla “classifica di cose che i comici non possono più dire” lanciata come appello al premier Draghi dalla sua postazione sulla scrivania di Fabio Fazio alla trasmissione ‘Che tempo che fa’ (#CTCF per i social). Una sorta di decalogo che ironizza sui tempi che stiamo vivendo (Scopri tutte le cose che i comici non possono più dire), come afferma lei stessa al termine della lunga lista: “Non si può più dire niente, ci hanno insegnato ad offenderci per ogni cosa, ma così viviamo male, siamo sempre incazzati e smettiamo di ridere”.
E invece lei continua a far ridere tanto, provocando sentimenti contrastanti, ma i numeri parlano a suo favore. Nel 2020, infatti, come emerge dal Report “Un anno di risate” dell’Osservatorio sulla comicità, realizzato dalla società Theuth, spin-off dell’Università di Salerno, è stata la mattatrice indiscussa del piccolo schermo. E nei primi due mesi del 2021 il trend è confermato.
Con 752 contenuti pubblicati in un anno su Instagram è risultata l’attrice più attiva lo scorso anno.
Tra i contenuti che hanno avuto più successo negli ultimi mesi un post di Fanpage su Instagram sul sessismo (Guardalo qui)
“Che il cielo benedica le donne che sanno ridere di loro, che si fanno prendere in giro perché questa è la vera uguaglianza. Un comico può capitare che faccia una battuta esagerata, ma il sessismo è un’altra cosa. È l’odio nei confronti delle donne, la violenza di genere, la discriminazione sul lavoro, è la mutilazione dei genitali femminili per impedire alle donne di provare piacere. Non solo di impedirle di fare una foto nuda sul cavallo. Se una donna fa una battuta discutibile su un’immagine discutibile di una donna è sessismo? No. È solo libertà di pubblicare quello che ti pare e di parlarne come ti pare. A ogni azione, una reazione. Punto.”
Lucianina, come la chiama Fazio, negli anni è riuscita a riavvicinare e rilanciare la comicità e l’ironia politica, che era ormai una prerogativa solo di Maurizio Crozza, rendendola popolare. Una comicità che non piace a tutti perché sembra artefatta, costruita a tavolino, ma invece è la sua cifra artistica perché è dissacrante, sfacciata, non politically correct.
La viralità delle clip dei suoi interventi, soprattutto tra i più giovani, dunque, è un segnale che piace. E comunque è il suo modo di rivolgersi al pubblico da sempre. È cambiata sicuramente, ma ancora oggi nei suoi interventi si ritrovano quei caratteri degli esordi che ne decretarono da subito il successo come quando intervenne al Premio Massimo Troisi nel 2002 per presentare il suo libro “Sola come un gambo di sedano” (Mondadori) una raccolta di racconti brevi, in prima persona, simili ai monologhi televisivi che hanno reso celebre l’attrice.