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Dal 26 al 31 luglio 2021 San Giorgio a Cremano  |  Direzione Artistica Maurizio Casagrande
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Osservatorio

Meme e contenuti trash fanno ridere come gli artisti

By Carolina Giacco 

Freeda, i cartoni di Pera toons e i video ‘Aldo, Giovanni e Giacomo trash’ i più condivisi.

I meme su questioni sociali e di attualità, come la pandemia, o la politica ci strappano una risata più frequentemente di ogni altro contenuto, anche di clip e battute dei comici. E il collettivo “femminista pop” Freeda produce quelli più gettonati e condivisi, che ironizzano sulle questioni di genere, seguiti dai corti animati di Pera toons e le clip trash costruite su battute famose di ‘Aldo, Giovanni e Giacomo’.

La fotografia su cosa fa ridere gli italiani la scatta da dicembre ogni mese l’Osservatorio sulla comicità del Premio Massimo Troisi di San Giorgio a Cremano, attraverso l’analisi di web e social network “Un mese di risate” realizzata dalla società Theuth, spin-off dell’Università degli Studi di Salerno creata dal linguista Annibale Elia, professore emerito dell’ateneo, con un gruppo di giovani ricercatori. Un nuovo aspetto dell’osservazione di ciò che diverte sui social network è la forte differenza che sembra delinearsi tra la semplice visualizzazione, che può raggiungere grandi e grandissime quantità, e lo stimolo a esprimere commenti vuoi con emoji e hashtag, ma soprattutto con parole e frasi.  Comici affermati possono registrare milioni di visualizzazioni, anche e soprattutto su YouTube, ma gruppi o singoli, magari sconosciuti alla stampa specializzata, possono ricevere più commenti. Il rilevamento scientifico di ciò che accade sui social sta imponendo, forse, una nuova visione della comicità.

Dal Report di gennaio emergono anche i temi su cui si ride di più: “società” (39%), con focus su amicizia e famiglia, “spettacolo” (32%) e “sport” (11%), non mancano riferimenti a “religione” e “diritti del cittadino” (salute, sicurezza). La categoria Spettacolo è trainata principalmente dalla sottocategoria “comicità”, ma anche da “cinema”, “teatro” e “televisione”.

Osservando i dati relativi a Twitter, emerge un particolare interesse per le trasmissioni TV delle reti Mediaset (Grande Fratello, Amici e Uomini e donne), di cui è possibile reperire online numerosi frammenti di video, ripubblicati da varie fonti e utilizzati ad hoc per ironizzare su qualcuno o qualcosa o far ridere.

Il Grande Fratello colloca tra i top hashtag (2°, 3°, 4°e 5° posto) # gfvip (1262), #prelemi (770) #rosmello (653) e #gregorelli (271). Il primo rappresenta semplicemente l’hashtag ufficiale della trasmissione, mentre gli altri tre sono rappresentativi delle coppie più discusse del format. Gregorelli, ad esempio, sta a rappresentare la coppia composta da Elisabetta Gregoraci e Pierpaolo Pretelli.

Degno di nota è sicuramente l’ultimo della top 10, l’hashtag #senato, che è facilmente interpretabile come critica pubblica e comune a ciò che accade in questi giorni nel dibattito politico italiano. Non a caso a tal proposito, tra i 5 contenuti più performanti troviamo 3 post a tema politico (Scanzi, Salvini, Feltri).

Analizzando le emozioni legate alle singole categorie, possiamo sottolineare che il sentimento del disgusto viene collegato prevedibilmente a politica, ma anche a sport e spettacolo. Molto forte la correlazione tra rabbia e società, che potrebbero evidenziare problemi legati ai servizi come la sanità o la sicurezza. La tristezza è legata, a sorpresa, principalmente alla categoria “gioco“, che, forse, durante la pandemia, fa sentire la sua mancanza. “ambiente” ed “economia” sono collegati ad un sentimento di sorpresa.

“La pandemia ha impresso una forte accelerazione alla digitalizzazione della comicità e influenzato il nostro modo di ridere che oggi passa prevalentemente per lo scambio, sempre più veloce, di contenuti snack attraverso i programmi di messaggistica e i social network. Senza nuovi programmi e trasmissioni, ma soprattutto con la chiusura di teatri e cabaret, la comicità “vissuta” ha avuto una forte battuta d’arresto. Molti comici si stanno riposizionando sul digitale con stories, clip, dirette e brevi contenuti, che spesso sono troppo lunghi o poco performanti.”, spiega il professor Annibale Elia, Amministratore di Theut.



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