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Dal 26 al 31 luglio 2021 San Giorgio a Cremano  |  Direzione Artistica Maurizio Casagrande
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Comicità  ·  TV

“Strappare lungo i bordi”. Il grande salto di Zerocalcare.

By Carolina Giacco 

Dopo aver distrutto qualsiasi classifica di vendita con i suoi Kobane Calling, La profezia dell’armadillo e A babbo morto, Zerocalcare decide di fare il grande salto, portando la sua ultima creazione sul piccolo schermo.

Al Roma Film Festival è stato infatti presentato “Strappare lungo i bordi“, ultimo prodotto Netflix nato appunto dalla collaborazione con Zerocalcare, che ci porta in un universo comico capace di catturare qualsiasi persona con genialità e insegnamenti di vita.

Sarà disponibile dal 17 novembre e farà sicuramente tanto ridere, ma anche riflettere.

Si articolerà in puntate da poco più di 15 minuti ciascuna.
I primi due episodi, trasmessi durante il Festival oltre ad aver fatto esplodere di gioia il pubblico in sala, il quale ha portato in trionfo il fumettista romano per mezzo di un fiume di applausi, hanno convinto tutti quanti. Si ritrova infatti la comicità diretta, pungente, scorretta e gonfia di riferimenti alla cultura Nerd, di Zero, che entra in contatto con l’animazione della N rossa.

Sotto il piano artistico, insomma, c’è poco da sindacare. 

Strappare lungo i bordi, su Netflix, rappresenta una delle più grandi e affascinanti scommesse dell’animazione odierna.

Zerocalcare doppia tutti i personaggi, fatta eccezione per l’armadillo, (la coscienza di Zero) doppiato da Valerio Mastandrea. Con i suoi commenti taglienti e lapidari, offrirà al pubblico un ulteriore modo per ridere fino alle lacrime.

“Valerio incarna questa figura da prima di pensare a qualsiasi serie. Non avevo idea di che voce avesse l’Armadillo, ma essendo la mia coscienza non potevo essere io a doppiarlo, Valerio invece era perfetto. È stata una scelta naturale”, dice durante la presentazione della serie Zerocalcare.

Zero, all’anagrafe Michele Rech, è un fumettista italiano nato a Cortona il 12 dicembre 1983. Autore di tantissime opere, ha raggiunto il 2019 il traguardo di vendita di più di un milione di copie dei suoi libri.

L’idea della serie era in cantiere da un po’ di anni, spiega: “Mi era venuta voglia di provare a raccontare una storia a cartoni attraverso un linguaggio diretto e accessibile, me ne accorsi con i cartoni scemi fatti al volo a casa mia. La gente li guardava molto più facilmente rispetto ai fumetti, essendo io molto verboso. Sono un maniaco del controllo e attorno alle vignette metto spesso i testi delle canzoni per suggerire l’atmosfera o i brani da ascoltare mentre si legge il fumetto, immagino che solo una persona su un milione lo avrà fatto, invece con la serie puoi imporglielo”.

Ambientata nell’universo ormai noto del fumettista, Strappare Lungo i Bordi porta sullo schermo un racconto fatto di flashback e aneddoti che vanno dall’infanzia fino ad arrivare ai giorni nostri, seguendo le vicende di Sarah e Secco, diretti verso qualcosa di incredibilmente difficile

I riferimenti all’infanzia e all’adolescenza dell’autore sono numerosi, caratterizzati dall’ironia che lo contraddistingue. Occhio però: “Sono un tristone, quindi viene sempre prima la parte piagnona. Visto che sono romano però so bene che i piagnoni sono l’ultimo anello della catena alimentare delle prepotenze, ci ho costruito intorno un’impalcatura di autoironia che serve a mettere le mani avanti, se sei il primo a prenderti in giro, gli altri non banchetteranno con te“.



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